L’azzeruolo

A volte cespuglio a volte alberello, è comunque quello che fiorisce per primo in primavera. Selvatico da bosco fruttifica piccoli pomi rossi a grappolini,  gustosi e dissetanti, non vengono quasi mai consumati freschi a causa del loro gusto tannico  e un po legnoso, con loro si può comunque fare marmellate o confetture. Le varietà da coltivazione hanno frutti piu grossi, maturano fino a diventare morbidi, ottimi per  mostarde adattissime ad accompagnare formaggi saporiti o carni.

Una varietà di questi è quella che usiamo noi per la nostra mostarda.

 

Appello a tutti i Cormonesi!!

 

 

Appello a tutti i Cormonesi!!

Giovedì 19. gennaio arriva a Cormons la troupe di Linea Verde, il programma sull’agricoltura di Rai 1.

Le riprese si terranno dalle 11 alle 13.00  in piazza XXIV. Maggio, vicino all’ Enoteca.

Siete invitati a partecipare, vi aspettiamo in tanti.. ma tanti tanti tanti!!

 

I petorai

Una piccola pera invernale che matura molto tardi, per non aspettare la si mangia cotta. Prodotto tipico, di grande tradizione, da proteggere e valorizzare.

Compariva per i Santi, cotta nel vino per gli adulti, passata al forno con una noce di burro e zucchero per donne e bambini.

Nella città di Trieste in particolare era usanza offrirli in strada o durante gli intervalli nei cinematografi, in teatro nelle fiere. Li vendevano quasi sempre donne che purchè arrivassero ancora caldi al compratore li tenevano stretti al petto; da qui il nome “ petorai “.

 

Regina dei Vigneti, Pradis

Gennaio 2012

L’Azienda Picech si sta occupando del restauro del Capitello dedicato alla Madonna Regina dei Vigneti, situata nel sentiero del Cros Altis sin dai primi anni del Novecento.

 

E’ una delle tradizioni più forti e si rinnova ogni anno nel giorno di San Giuseppe, il 19 marzo.

Si tratta della messa all’aperto all’ancona votiva della Madonna Regina dei Vigneti, a Pradis. Come da usanza in tanti saranno presenti alla celebrazione, anche se pochi conoscono davvero la storia di questa manifestazione. Tutto nacque negli anni Ottanta per volontà di un agricoltore, Egidio Picech detto “Il Ribel” e dell’allora parroco Monsignor Giuseppe Trevisan. Il racconto parte da una vicenda di guerra durante l’ultimo conflitto: di un bombardiere che per errore sgonciò delle bombe, a pochi metri dal Capitello non scalfendolo, nonostante l’enorme devastazione che causò nei dintorni. Negli anni successivi a prendersene cura fu sempre lui, Egidio Picech, che la portò a restauro per opera dell’artista Marino Novelli. Grazie all’amicizia che li univa, Egidio e Monsignor Trevisan si diedero molto da fare affinché si svolgesse in questo sito una festa dedicata a San Giuseppe. La tradizione viene portata avanti da Roberto Picech che da anni si impegna ad onorare la memoria del padre in questo giorno di festa, circondato dai suoi amici viticoltori, che si raccolgono in preghiera per ringraziare quanto di buono la natura aveva offerto nell’annata precedente ed invocare il benessere morale e materiale di quella entrante.

 

….prima

 

….dopo

La Rosa di Gorizia e il Canarino di Gorizia

La Rosa di Gorizia è una perfetta combinazione tra natura e uomo. Non è un fiore, ma un radicchio: il radicchio più chic del mondo. Rosa in quanto deve avere la forma di un bocciolo appena aperto. Due le sue varietà : La Rosa di Gorizia e il Canarino di Gorizia, che sono seminate ogni anno con la luna calante assieme al frumento.

Ogni contadino, come raccontano Francesco Brumat e sua moglie Anna, » è molto geloso delle proprie sementi, ottenute selezionando i cespi dalle forme a bocciolo di rosa  e dai colori migliori, che poi vengono appesi alle travi a essiccare e sono quindi conservati per la semina successiva.«

Con la brina comincia la raccolta; le foglie grandi sono bruciate dal gelo, ma al centro i piccolo cespi sono intatti. I grandi cespi vengono raccolti con le radici legati a mazzi e coperti con la paglia che si innaffia  molto spesso, e cosi restano per circa 15 giorni, a una temperatura di almeno 12 º. In questo periodo il loro cuore diventa tenero, mentre i colori si intensificano. Pulito (di un chilo  restano solo due,tre etti) finalmente arriva a tavola. Ciò che conquista sono la sua croccantezza e il fatto che non è amaro. Inoltre ha una lunga durata (in frigo anche più di una settimana). Come gustarlo? Intanto nel curarlo bisogna tenere una piccola parte della radice. Il Canarino è il più delicato, ha colore giallo canarino con venture rosa o bianche e sta molto bene con i fagioli bianchi. Va condito con extravergine e aceto di vino.

La Rosa di Gorizia, rosso carico brillante con sfumature bianche, si abbina con la dolcezza delle patate o della mela Seuka grattugiata, ma anche coi fagioli borlotti, essendo di sapore in po’ più intenso del Canarino. Ottimo anche con le uova sode.

Ma questi radicchi, a mio parere, vanno gustati in purezza con extravergine del Collio e aceto di Sirk. Hanno lunga storia, che risale a quando qui c’erano gli Asburgo.

 

Dal libro Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori – I solisti del gusto di Walter Filiputti

 

Il fuoco epifanico

“Pan e vin, pan e vin la grazia di Dio gioldarin”… =)

Ecco il fuoco epifanico, che (si spera) fa spazio a cose nuove portando via quelle vecchie!

Artigiani d’eccelenza, Gusto Nobile

 

“I prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia italiana, il cibo di qualità e gli artigiani del gusto.
In un panorama internet in cui tanti ci raccontano i prodotti gourmet, Gustonobile è il primo food blog in Italia che parla dei migliori prodotti regionali italiani attraverso l’occhio romantico e spietato dei suoi artigiani.
Noi vogliamo conoscere l’uomo che sta dietro al prodotto, la sua storia, la sua filosofia ed il suo approccio, la nostra garanzia di aver trovato il meglio. “

 

Sono stati inquadrati anche  i nostri produttori!

Cliccando sui link potete accedere agli articoli riguardanti il prosciutto D’Osvaldo, i formaggi Zoff e l’aceto Sirk.

 

Dal sito www.gustonobile.it

 

Le vignette di Altan, L’Espresso..

Le vignette di Altan

Da L’Espresso, 17 novembre 2011

“La forza di un soriso”- Edi Keber, Horeca magazine

Da HORECA magazine, n. 61, novembre 2011 pg. 74-79

Una rosa per gourmet

Da VDGmagazine