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10 febbraio, 2012
Giovedì 26 gennaio la Subida con i prodotti del Piccolo Collio ha restituito la visita a Balazs del ristorante Kistucsok in Balatonszemes. E stata la serata inaugurale dopo il restauro. Oggi Kistucsok oltre ad essere il miglior ristorante di quest’ area dell’ Ungheria, è anche il più bello. Ospiti di gran qualità che in parte già conoscono il Friuli e che certamente torneranno, hanno contribuito ad una bellissima serata.
… il team di Kistucsok in Subida
http://kistucsok.hu/
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9 febbraio, 2012 Se per caso qualcuno sì è perso il servizio di Linea Verde che riguarda il nostro bellissimo territorio può rivederlo
sul sito di ww.rai.tv cliccando sul >> link.
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3 febbraio, 2012 E’ nato il gruppo di riferimento della produzione dell’aceto agro in Italia.
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3 febbraio, 2012 Dopo il successo del “ premio Nonino “ lunedi 30 gennaio, testimonial Raspelli, Gorizia ha dedicato alla sua Rosa un importante incontro durante il quale Giannola Nonino ha voluto consigliare la Rosa di Gorizia con le “ frizze” e l’ aceto di Josko Sirk ! W Giannola!!
IL PICCOLO, lunedi 30 gennaio 2012
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1 febbraio, 2012
Nella puntata di Linea Verde di domenica 5 febbraio Eleonora e Fabrizio andranno alla scoperta della zona del Collio, nella provincia di Gorizia, dove le vigne sono la testimonianza di una tradizione millenaria che ha fatto di questi luoghi i più importanti per la produzione del vino. Qui si producono non solo vini di altissima qualità, ma anche tante altre eccellenze gastronomiche come la Rosa di Gorizia o il Prosciutto di Cormòns seguendo fedelmente le antiche ricette. Per difendere la salute di una vigna bisogna avere cura e passione per ogni singola pianta, questa è la filosofia di un vecchio metodo di potatura che, dopo 20 anni di sperimentazione, oggi si applica tenendo conto delle esigenze della moderna vitivinicoltura, nelle più grandi aziende italiane e straniere. Dall’uva all’aceto il passo non è mai diretto, di solito l’aceto si ottiene trasformando il vino, il sidro o altri prodotti alcolici fermentati. L’aceto proviene dalle preziose uve del Collio, le stesse utilizzate per il vino, ottenendo così un aceto eccellente. La Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo accoglie l’area umida più settentrionale del Mediterraneo e segna allo stesso tempo la separazione tra le coste basse tipiche delle Venezie e quelle del Carso, Istria e Dalmazia. L’isola della Cona, insieme all’area delle Foci dell’Isonzo, rappresenta una delle zone di maggior interesse naturalistico esistenti in Italia dove sono presenti cavalli, cigni, aironi, oche che, brucando l’erba, riescono a mantenere spazi d’acqua poco profondi e privi di alta vegetazione molto importanti per la fauna acquatica. Per il finale di puntata nella piazza centrale di Cormòns tavoli imbanditi con salumi, pane, formaggi e piatti tipici della cucina friulana come il salame con l’aceto e il cotechino con la brovada, festeggiati da un classico brindisi con il “Vino della Pace”.
Vi aspettiamo!
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31 gennaio, 2012 Otto appuntamenti per festeggiare la Rosa di Gorizia..otto i ristoranti coinvolti che hanno preparato un menu interamente dedicato al radicchio più chic del mondo, le serate saranno accompagnate dagli inediti scritti da Roberto Covaz.
Cliccando sul >> link trovate il depliant in pdf
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27 gennaio, 2012
Dal mensile Gambero Rosso, nr. 240, gennaio 2012, pg. 8
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25 gennaio, 2012 Un altro bellissimo articolo su la Rosa di Gorizia..
LE RICETTE
Rosa di Gorizia con calamaretti penna e patata violetta
Tempo : 40 min
Ingredienti per 6 persone :
300g di calamaretti penna, 18 boccioli di Rosa di Gorizia, 4 patate violetta, olio di oliva per friggere, 25 cl di olio extravergine d’oliva, rosmarino, 4-5 grani di pepe nero intero, sale.
Due giorni prima, preparate l’olio aromatico aggiungendo il rosmarino e il pepe nero in grani all’olio extravergine d’oliva; chiudete con cura il contenitore e conservate al fresco e lontano dalla luce. Mondate i boccioli di radicchio conservando interi quelli piu teneri, lavateli e asciugateli. Lavate i calamaretti sotto l’acqua corrente eliminando ogni sorta d’impurita, asciugateli e conservateli al fresco. Lavate le patate e affettatele finemente. In una padella antiaderente scaldate l’olio d’oliva facendo attenzione che non superi mai i 170-180 c, quindi immergete un po’ per volta le fettine di patata. Appena cominceranno a diventare leggermente dorate e croccanti togliete dalla padella e appoggiatele su fogli di carta da cucina. In un’altra padella,scaldate un cucchiaio d’olio d’oliva e cuocete velocemente i calamaretti, per 2-3 minuti. Regolate di sale. Presentate il piatto con le foglie di radicchio e i boccioli interi, aggiungete qualche calamaretto e le fettine di patata. Salate e condite con l’olio al rosmarino.
Rosa di Gorizia con triglie di scoglio e mela friulana
Ingredienti per 6 persone: 12 boccioli di Rosa di Gorizia, 12 triglie di scoglio, 1-2 mele friulane tipo la Brnenka dal sapore dolce acidulo (in alternativa si puo utilizzare la varieta Granny Smith), olio extravergine d’oliva delicato, sale, pepe nero macinato fresco.
Mondate i boccioli di radicchio conservando interi quelli piu teneri, lavateli e asciugateli. Pulite il pesce eliminando le teste e le interiorità e ricavatene dei filetti. Lavate le mele, tagliatele i nquarti e quindi a fettine sottili. Copritele con la pellicola e conservatele al fresco. In una padella antiaderente, scaldate 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva e cuocete per qualche minuto i filetti di triglia da entrambe le parti. Quando saranno ben dorati rimuoveteli dalla padella e aggiustate di sale. Preparate i piatti mescolando delicatamente il radicchio con le fettine di mela,quindi aggiungete i filetti di triglia. Condite con olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e una macinata di pepe nero.
Rosa con straccetti di carne affumicata e pistacchi
Tempo: 15 min
Ingredienti per 6 persone: 24 boccioli di Rosa di Gorizia, 100 g di Brusaula affettata (tipica carne secca affumicata del Friuli Venezia Giulia; in alternativa si possono utilizzare degli sfilacci di manzo) 60 g di pistacchi sgusciati, olio extravergine d’oliva, aceto di vino Sirk della Subida, sale, pepe nero macinato fresco.
Mondate i boccioli di Rosa di Gorizia conservando interi quelli piu teneri, lavateli e asciugateli. Tagliate la Brusaula a striscioline sottili. Mescolate il radicchio addieme alla carne e ai pistacchi. Salate, pepate e condite con un filo di olio e aceto.
Crema di merluzzo con Rosa di Gorizia saltata
Tempo: cca un’ora
Ingredienti per 6 persone: 300g di filetti di merluzzo, 200 g di fagioli bianchi freschi, 12 piccole Rose di Gorizia, 1 cipolla, 1 chiodo di garofano, 1 litro di brodo vegetale leggero, olio extravergine d’oliva, sale, pepe bianco macinato fresco.
Pulite i fagioli e cuoceteli per trenta minuti in abbondante acqua salata assieme alla cipolla nella quale avrete conficcato il chiodo di garofano. Mondate il radicchio lasciando o boccioli interi, lavatelo e asciugatelo. Cuocete al vapore i filetti di merluzzo per dieci minuti. Scaldate un cucchiaio di olio in una padella antiaderente, poi mettetevi i filetti di merluzzo e i fagioli scolati: cuocete per qualche minuto a fuoco dolce mescolando spesso.
Aggiustate di sale (regolatevi in base al grado di sapidita del brodo che utilizzerete) e passate il composto in una casseruola. Aggiungete un poco per volta il brodo bollete e continuate la cottura per 5-6min. Passate al mixer fino a ottenere una crema morbida e omogenea. In una padella antiaderente fate sciogliere una piccola noce di burro e saltate velocemente i radicchi. Servite la crema con un filo d’olio extravergine d’oliva e pepe bianco macinato fresco e completate con la Rosa di Gorizia saltata.
INSOLITI BOUQUET
Li avete assaporati in fantasiose insalate e colorati risotti. Ne sapete riconoscere il gusto delicatamente amarognolo e la consistenza croccante.
Ma li avete mai considerat come centrotavola decor?
di Marina Liverani
Shabby Chic:
Le rose del giardino sono elementi essenziali del moderni stile elegantemente trasandato, che riprende la natura e le sue imperfezioni esaltandone la bellezza, e predilige oggetti che,dimenticata la loro funzione primaria, scoprono di averne un’altra a sorpresa. La tavola shabby chic si veste con tessuti dai colori pastello, materiali naturali dal sapore romantico e oggetti vintage. Invece del classico fiore, la Rosa di Gorizia, parimenti bella, ma ancor più shabby, cessa per un momento di essere ortaggio, e si reinventa corolla interpretando un’inconsueta materia creativa per il centrotavola invernale.
Rosa senza spine
Corolle prive steli, con i petali spavaldi arricciati all’indietro, le Rose di Gorizia possono essere composte, come in un mazzo, in un vaso di media altezza e dall’apertura abbastanza grande. Potete aiutarvi infilando la base di ogni radicchio (nella parte della piccola radice) su uno stecco di legno abbastanza lungo (creando una sorte di gambo), in modo da poterli comporre meglio. Oppure se preferite un centrotavola più ricco, scegliete un’antica insalatiera o una zuppiera di porcellana bianca, che con il suo candore farà risaltare ogni sfumatura delle foglie, adagiatevi una spugna per fiori già bagnata e perfettamente sagomata, dove infilerete le rose che avrete precedentemente munito di gambo(usando anche in questo caso gli stecchi di legno). Coprite tutta la superfice della spugna con le rose creando anche varie altezze,avendo cura che ogni corolla sia bene aperta e rivolta verso l’alto.
Colore di famiglia
A Gorizai son certi di saper individuare il nome del produttore del loro speciale radicchio solo guardando il colore e la forma del fiore. Ogni famiglia infatti, tramandosi di generazione in generazione i metodi di coltivazione, compie un’attenta selezione dei semi,in modo da garantire a ogni raccolto la speciale forma a corolla. Come esperti stilisti, gli agricoltori goriziani, miscelano le sementi per ottenere il colore desiderato, che identifica, come un marchio di famiglia, il produttore: rosso intenso, granato, variegiato, rosa sfumato o anche giallo. Cosi, ogni Rosa di Gorizia, tutt’altro che banale, ha varie nuance diverse, per realizzare bouquet monocolori oppure ricchi di sfumature.
Da CASA VIVA, gennaio 2012, n.460. Pg 123-130
Servizio di Martina Liverani
Ricette e food styling di Maddalena Caruso
Foto di Stefano Scatà
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20 gennaio, 2012
” Il gruppo è formato da amici che, legati da una comune passione per Cibo e Vino nelle loro più varie espressioni hanno deciso di sperimentare quanto di nuovo offerto dal panorama enogastronomico pur restando indissolubilmente legati alla qualità e all’esperienza della tradizione. La PoliPhenolica è aperta a tutti, organizza attività anche itineranti. E’ gemellata alla “Compagnia del Cibo Sincero” Aderisce al “Manifesto della Cucina Nazionale Italiana” di Martino Ragusa. “
NON ESITATE A VISITARE IL SITO!
Le Poli…degustazioni sul Collio
Avremo il piacere che speriamo di condividere con voi, di andare in giro per il Collio, a trovare i nostri amici produttori dei quali vi racconteremo tutto…o quasi.
Il Collio si estende su una zona collinare racchiusa tra il Friuli e la Venezia Giulia, in provincia di Gorizia, fino ed oltre il confine con la vicina Slovenia dove troviamo la Brda, il prolungamento del Collio goriziano o l’inizio della Slovenia… In effetti, tralasciando di raccontarvi la Storia di questi luoghi che merita ben più ampi approfondimenti,possiamo solo affermare che si tratta di un confine puramente politico poichè storie di amicizia e parentele vanno oltre la fredda lettura della cronaca. Collio e vini bianchi di grande qualità sono un indissolubile binomio.Venite con noi.
Oggi andiamo a trovare la Famiglia Keber.
Edi Keber, ormai da qualche anno affiancato da suo figlio Kristian e con il sostegno delle due donne di famiglia, Silvana e Veronika, si può sintetizzare, con tutti i limiti di una sintesi, in due parole: contadino illuminato.
Contadino per auto-definizione, illuminato per la sua esplosiva personalità e per la lungimiranza che lo hanno reso un punto di riferimento per tutto il Collio.
La sua azienda, in quel di Zegla-Cormons (Go), è qusi un porto di …Collio per amici e visitatori che, oltre a bere un ottimo calice di Collio Bianco si fermano a discutere di argomenti seri e semiseri.
Edi Keber, già venti anni fa aveva un progetto ben chiaro: produrre un solo vino che fosse rappresentativo del territorio. Nel 2008 ha raggiunto il suo obiettivo arrivando a produrre un solo vino bianco, il “Collio” con i vitigni che fanno parte della tradizione della viticultura locale: malvasia, ribolla gialla e tocai (oggi friulano) , in percentuale più alta.
Al di là della mineralità, dei sentori floreali ed anche di agrumi, del timo e della mandorla , tipica del Tocai /Friulano che predomina, Il vino parla del territorio, ne contiene e trasmette profumi e struttura.
Il Collio Keber dopo la fermentazione, viene affinato in vasche d’acciaio poi imbottigliato.
Ancora più possente è il Collio Riserva, stessi vitigni ma vinificazione diversa.
Dopo la fermentazione infatti, il vino viene affinato in botti di legno, poi rimane un anno nelle vasche di cemento ed ancora un anno in bottiglia, rigorosamente “magnum” e neanche numerose, cinquecento sono le bottiglie che vanno sul mercato. Il Collio Riserva che si produce solo nelle annate migliori conquista tutti per la sua morbidezza sostenuta da una buona acidità, per il suo equilibrio gustolfattivo che racchiude ed esprime con eleganza l’anima del vino e quindi della terra.
Una raccomandazione che leggerete anche in etichetta : agitare prima dell’uso!
Abbiamo avuto il piacere di veder “crescere” Kristian e conoscendo il suo amore, la sua dedizione a attaccamento alle sue radici siamo certi che fra non molto si parlerà di lui non come figlio di Edi ma come Kristian Keber, bravo produttore di Zegla, discendente da una antica dinastia di vignaioli…
Per dovere di cronaca non possiamo omettere di citare la produzione di un vino rosso: il Merlot Riserva.
Giuditta Lagonigro
Dal sito www.poliphenolica.it
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18 gennaio, 2012
PERCOTO (Udine) / Ci si avvicina al premio Nonino, uno dei più prestigiosi eventi letterari italiani. La giuria del premio ha reso noti i premiati e le motivazioni che hanno portato alla scelta dei vari riconoscimenti. Si tratta di un gruppo di giurati prestigiosi, a cominciare dallo scrittore anglo-caraibico V.S. Naipaul, premio Nobel per la letteratura, il poeta libanese Adonis, poi John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Antonio R. Damasio, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea, Morando
Morandini, Edgar Morin ed Ermanno Olmi. La 37 esima edizione è andata per il Premio Nonino RISIT D’ÂUR 2012 ai Contadini degli Orti di Gorizia, il Premio internazionale al poeta Yang Lian ( Libri Scheiwiller e Einaudi ), Michael Burleigh, storico del Novecento, (Rizzoli) ha vinto il premio “A un maestro del nostro tempo” , Hans Kung, studioso di religioni e politica, (Rizzoli) ha ottenuto il “classico” premio Nonino.
Ecco le motivazioni rese note in data odierna dalla giuria che riportiamo integralmente: Premio Nonino Risit d’Âur 2012 ai CONTADINI DEGLI “ORTI DI GORIZIA” Ai Contadini degli orti di Gorizia che da oltre centocinquant’anni si tramandano gelosamente, di generazione in generazione, i preziosi semi della “ Rosa di Gorizia ”. … “nessuno di noi dà le sue sementi ad altri produttori, perché queste sono il nostro vero patrimonio“ dice Francesco Brumat, produttore con la moglie Anna in Piuma di Gorizia.
Francesco è uno degli otto contadini che nel 2000 hanno costituito l’associazione per tutelare, favorire e promuove in Italia ed all’estero il nome e la produzione tradizionale di questo straordinario radicchio a
forma di rosa vanto, sin dal 1873, degli “orti della città di Gorizia” definita dal Barone Karl Von Czoernig
“la Nizza Austriaca”.
Dal sito www.youreporternews.it
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