Da ITALIA A TAVOLA, luglio/agosto 2011, anno XXIII. , nr. 194
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I Vini Di Edi Keber A Zegla (go)di Giuditta Lagonigro. Edi Keber, viticoltore di Zegla, località del Collio a pochi metri dalla Brda slovena, è uno dei massimi esponenti di questo territorio; l’eccellente qualità dei suoi vini corre in parallelo con la vivacità del carattere vulcanico di questo contadino (tale si definisce), fucina di sempre nuove idee per la valorizzazione della sua terra, portatore sano di un grande entusiasmo con cui coinvolge tutti gli amici, produttori e non. Edi Keber, in vigna, ha continuato il lavoro dei suoi genitori e dei suoi zii, con la stessa passione ed un grande amore per la vita semplice, a stretto contatto con la Natura, non mancando anche di allargare le sue iniziative alla promozione di manifestazioni culturali (ultima una mostra di quadri, itinerante per “cantine”…). Splendida la sua famiglia, Silvana, paziente e fidata consorte, la piccola Veronika ed il giovane Kristian, erede già autorevole. Proprio a Kristian chiediamo di parlarci dell’azienda.
Kristian Keber: L’azienda si estende su 10 ettari di vigneto, tutti in località Zegla, con un’ottimale esposizione verso sud. Giuditta: qualche informazione sui vigneti.
Giuditta: come vinificate?
Giuditta: Il vostro prodotto di punta è stato, fino allo scorso anno, il Tocai (oggi Friulano), grande vino con un intrinseco ed inconfondibile gusto… Keber. Però, con dispiacere dei tanti estimatori, nel 2008 avete fatto una scelta radicale. Raccontaci cos’è successo. Ringrazio Kristian ed aggiungo che di grande interesse è la versione non filtrata del Collio Bianco-prodotto da vecchi vigneti di Ribolla gialla, Malvasia e Tocai Friulano-; il vino viene mantenuto sui suoi lieviti naturali e messo in bottiglia senza essere filtrato. Non meravigliatevi quando sull’etichetta leggerete: Agitare prima dell’uso! Il movimento servirà a mettere in circolo tutte le particelle vitali presenti nella bottiglia, rigorosamente una magnum… Per gli appassionati di vino rosso aggiungiamo che l’Azienda Keber ha una limitata produzione di Collio Rosso, da uve Merlot e Cabernet Franc, vinificato e maturato in legno per sei mesi. I Keber danno anche ospitalità, attraverso un B&B; le stanze sono con vista sul Collio e Silvana non fa mancare le leccornìe dolci e salate per una prima colazione robusta, necessaria per procedere con le ossigenanti passeggiate lungo i vigneti… L’indirizzo della cantina di Keber Edi è
Cliccando sul link trovate la versione scaricabile in PDF della rivista GIRO ESTATE 2011 dove c’e anche un bellissimo articolo sul Collio!
Giro – anno VII – nr. 2 – edizione estate 2011
Martino Turista Per Collio
Il reportage di Giuditta di Giuditta Lagonigro. Il Collio – zona collinare che si estende dalla provincia di Gorizia fino alla Slovenia (Brda) - invita, specialmente nella bella stagione, a rilassanti passeggiate tra vigneti e boschi. Ma c’è un’alternativa più frizzante, più vivace, più sprint: un bel giro in vespa! Poteva, il nostro Direttore, Martino Ragusa, turista per definizione e vocazione, non approfittare della sua visita a Cormons per provare l’ebbrezza dell’aria primaverile, respirata a pieni polmoni sulla vespa? Ma andiamo per ordine.. Martino arriva il 15 pomeriggio a Monfalcone, un caffè e subito in auto, verso la nostra meta.
Borg de Ocis, gestito dalla famiglia Zoff, ha come attività principale l’allevamento di bovini (Pezzata Rossa) per la produzione di carne e formaggi. Gli animali hanno uno spazio a cielo aperto, oltre alla stalla.
Patrizia, sua moglie, trasforma nel piccolo caseificio di famiglia il latte in formaggi di qualità, utilizzando tecniche di vecchi casari che non alterano il gusto del prodotto finale. Per inciso Martino ha alloggiato nella stanza blu, dedicata ad Axa. Si va a Cormons, dove, in Piazza XXIV Maggio, davanti all’Enoteca, ci aspetta una piccola squadra di “vespisti”. Eccoci accontentati. La prima tappa prevede una sosta a casa di Piero Calligaris, coltivatore dell’asparago bianco del Friuli Venezia Giulia. Assaggiamo gli asparagi crudi, sono dolcissimi, croccanti e tenerissimi. Purtroppo la produzione è limitata. Una leggera pioggia ci induce a risalire sulle vespe ed a riprendere il giro, prima che diluvi.
Elena ci fa strada: stiamo andando a visitare il “macello” di Cormons, che, dopo anni di inattività, è stato ristrutturato e poi preso in gestione da privati; sarebbe opportuno che gli organi competenti riuscissero a completare la struttura in modo da creare una filiera corta per la trasformazione delle carni lavorate.
Il rombo delle quattro vespe rompe, con discrezione, il silenzio e la tranquillità delle colline. Peccato, dobbiamo abbandonare le vespe e tornare a Cormons in auto. Da un evento all’altro. E’ in corso un appuntamento di “In Vino Veritas”, manifestazione organizzata dall’Enoteca di Cormons, ogni sabato nei mesi di maggio e giugno, durante la quale si possono degustare gratuitamente i vini dei Produttori, soci della stessa Enoteca. Non è tardi e, anche se stanchi, decidiamo di andare a trovare un grande produttore di vino bianco, oltre che grande e sempre disponibile amico, Edi Keber. E’ d’obbligo un calice di Collio Bianco, reso ancora più gradevole dal tepore del camino che Edi ha acceso, nonostante la primavera inoltrata. Martino, finalmente riposatosi e ritempratosi nell’accogliente dimora di Borg da Ocis, è pronto per un altro appuntamento in Enoteca: la presentazione del suo libro “Il Manifesto della Cucina Nazionale Italiana”. C’è un pubblico molto interessato, che conosce il “Martino scrittore” ed il “Martino Turista”. Abbiamo anche avuto il piacere della presenza di Josko Sirk, produttore dell’Aceto del Collio, come lo ha ribattezzato Martino in una ricetta del libro. Nell’occasione è stato offerto ai presenti un assaggio di Sorbetto all’aceto, interessante ricetta che prevede l’aceto quale insolito ingrediente del particolare gelato. La discussione sul nuovo progetto verso una cucina prettamente italiana si anima; il confronto è stimolante e chiarificatore di alcuni aspetti del “ragusano” pensiero, innovativo e, per certi versi, trasgressivo. Naturalmente ed in conclusione, l’invito a partecipare alle future attività della Compagnia del Cibo Sincero di cui vengono illustrate le finalità. Non può mancare il brindisi di saluto che, in effetti, è solo un aperitivo. Non vogliamo far ripartire il nostro ospite a stomaco vuoto ed allora si va in Subidina, una deliziosa Osteria, a qualche chilometro da Cormons in cui Stefano, lo chef, propone piatti della tradizione rivisitati con gusto ed innovazione. A Voi, gentili Lettori e potenziali Turisti per Collio, l’invito a raggiungere le amene località, solo in minima parte descritte.
A.I.S. Associazione Italiana Sommelier -LA SELEZIONE DELLE “ELEZIONI”Interessante la selezione dei vini che è stata proposta come evento parallelo alla giornata che si è tenuta a Genova per eleggere il consiglio nazionale dell’AIS il 27 ottobre 2010. Dalle finestre del Columbus Hotel, vicino allo scalo traghetti, lo sguardo spaziava sul porto; il bicchiere in mano e si girava per i numerosi punti di assaggio, dove erano presenti molti interessanti vini provenienti da quasi tutte le regioni italiane. Vi propongo una personale selezione.
KEBER RENATO (Zegla Cormons GO)
DOC Collio Ribolla gialla 2006, Extreme. Azzeccato il nome di questo vino, frutto di una macerazione prolungata di uve notoriamente difficili da trattare per farle esprimere al meglio. Il colore giallo intenso prelude a una complessità e intensità grandiose: con difficoltà si riesce a staccare il naso dal bicchiere e dai profumi di frutta candita ed erbe aromatiche. In bocca è abb morbido, fresco, sapido; nel complesso abb fine, persistente e semplicemente stupendo. Dal sito www.aisliguria.it DEGUSTAZIONI:VERTICALE di ATHENA Roberto PICECH (Cormons GO) Athena è un nome, Athena è una figlia, Athena è un vino e Roberto Picech, il padre. 2008: Colore intenso, vivo giallo paglierino, consistente, fine e complesso al naso, albicocche mature, erbe aromatiche e vaniglia. Un vino elegante e di corpo, caldo, abb morbido, con una suadente freschezza e una nota sapida spiccata. Nel complesso persistente, abb armonico e avvolgente. W/WW 2007: Come oro liquido entra nel bicchiere con consistenza; elegante da subito, sprigiona sentori di frutta matura, fiori bianchi, timo e mollica di pane. In bocca è avvolgente, vellutato e fresco. La nota minerale e il lontano finale di mandorla gli dona eleganza superlativa. WW 2006: Quasi non si avverte l’evoluzione, come se il vino fosse rimasto sospeso in un limbo di profumi e piacevolezza. Colpisce soprattutto la freschezza giovanile che ancora conserva nei profumi, nel suo incedere in bocca e nel piacere che regala. WW 2005: Mela cotta a lungo e marmellata di cachi, note di erba tagliata e spezie dolci. Buona evoluzione con leggero squilibrio del vino verso le morbidezze dell’alcool e delle sostanze polifenoli che. Conserva nonostante tutto una viva vena di acidità, come un guizzo di vitalità in un bel corpo maturo. Piacevolissimo.W Nel complesso: il 2007 è quello che è piaciuto più di tutti gli altri, decisamente intrigante e grandioso, un vino che ora dona piacevolezza e che sarà sicuramente capace di donarla a lungo. Il 2006, annata differente presenta una buona evoluzione e si mantiene pronto e giovane, consolidando la sostanza del prodotto, il 2005 fa sentire la sua evoluzione regalando ancora perle di estrema gioia. IN GIRO PER IL COLLIOTerra interessante, assolutamente da visitare! il Collio inizia con le prime colline del monte Quarin e di Pradis, subito dietro Cormons, che adagiata ai suoi piedi appare, vista dall’alto, circondata da un paesaggio variegato. CARLO di PRADIS DOC Collio 2009 DOC Collio 2009 DOC Collio 2009 DOC Collio 2009 DOC Friuli Isonzo 2009 DOC Collio 2008 Doc Collio 2004 EDI KEBER DOC Collio 2009 DOC Collio 2008 DOC Collio 2004 BLAZIC FRANCO DOC Collio 2009 KLINEC (Medana SLO) Malvazja 2007 Pinot Gris 2007 Rosso 2006 (merlot 60, Cabernet S 30, Cabernet F 10) RADIKON IGT Venezia Giulia IGT Venezia Giulia 2005 IGT Venezia Giulia RONCUS POLENCIC ALDO DEGUSTAZIONE all’ENOTECA di CORMONSIn una sala affollatissima, dopo una piacevole merenda a base di prosciutto e formaggio, c’è stata la presentazione di 4 vini cui è seguito un interessante e vivace dibattito. Erano presenti i produttori che hanno illustrato non solo la filosofia aziendale, ma anche espresso la consapevolezza di scelte comuni nella vinificazione e nell’identificazione dei vitigni più rappresentativi del Collio. E’ emersa chiaramente la consapevolezza che solo creando un’identità comune si ottiene la salvaguardia della tipicità del territorio. Essi vivono dentro il territorio e dentro le tradizioni agricole, esprimono tutte le difficoltà e tutte le tentazioni a cedere a una maggior produttività a scapito della qualità, ma per loro la propria terra e il proprio lavoro costituisco valori da difendere e proporre. Particolarmente interessante è la collaborazione tra i produttori e la volontà di esprimere il loro terroir culturale collaborando assieme nella ricerca della qualità più che della quantità delle uve, e contribuendo a creare un’immagine che sia aggregante e comunicativa: un colore, un disegno, un’etichetta, una bottiglia… perche tutto è Collio. DRIUS VOSCA TOROS RENZO SGUBIN EDI KEBER Di Beppe Marini, dal sito bibendiarium.altervista.org/
Tre parole per iniziare a parlare di questa cantina, di questi vini e di chi con passione coltiva queste vigne: competizione, ruspante e Piccolo Collio.Competizione: quando siamo andati a trovare Marco Perco, titolare e anima dell’azienda Roncus, egli ha voluto portarci a vedere le sue vigne, che sono anche attorno alla casa, in centro a Capriva del Friuli (GO).
Sono soprattutto tra le colline, in mezzo ai boschi, al termine di stradine che per arrivarci devi avere esperienza e conoscenza e che neanche il TomTom individua, vigne poste lungo le pendici dei ronchi (colline) ed esposti al sole di questa primavera calda di giorno e fredda di notte. E asciutta. Ecco ci arriviamo alla ”competizione”. Marco ci tiene a farmi vedere le sue vigne e, quando ci troviamo di fronte a due vigneti a destra e sinistra mi spiega: “ quel vigneto non è mio, vedi il colore giallognolo dell’erba? È stato messo diserbante, cosa che io non faccio mai, e vedi il mio vigneto? L’erba è tagliata, a mano riga per riga filare per filare, come si faceva una volta e come si deve fare.” Io guardo e vedo che, ovviamente, l’erba cresce attorno al piede della vite, dove non si può intervenire con la falce e chiedo: -“Ma l’erba non porta via acqua? Non ruba nutrimento alla pianta?” – Ed ecco la risposta: “E’ la competizione, tra le piante, è la natura.”
Ecco questo mi ha colpito, il rispetto per la natura e le sue leggi, che ci sono da sempre, da prima del biologico, da prima delle certificazioni e da prima delle regole e regolette che l’uomo cerca di imporre ed imporsi: la natura che bagna e asciuga, che porta il vento e la pioggia, che rinfresca e scalda e crea questo microclima stupendo fatto di marna (ponca) che si sbriciola al tatto ed al sole, di acacie dai fiori bianchi, di una ghiandaia che vola di palo in palo e del silenzio di queste parti vicine al centro abitato e lontane dal mondo: dovreste vederle queste belle zone.
Poi c’è il Piccolo Collio. Il Piccolo Collio, ne abbiamo già parlato, è una associazioni di produttori e gestori di ospitalità di questa zona, piccola ma stupenda, che vogliono promuovere le eccellenza del territorio, che non è solo vino, ma anche salumi, formaggi, pane, carne, confetture, miele, camere, B&B e agriturismi, e vogliono invogliare il turista, vicino e lontano, a venire a vedere e toccare con mano quel che qui è stato fatto e viene messo a disposizione. Si ritorna quindi nell’ottica del vedere e toccare e parlare e la visita nelle vigne dell’azienda Roncus rientra in questa filosofia: attraverso i miei occhi e le mie parole dieci, cento di voi spero siano stimolati ad andare a vedere e visitare. E assaggiare anche. Roncus è un toponimo che si trovava già nel vecchio catasto austriaco che da queste parti era imperante, e non solo il catasto…..
Passata poi attraverso le mani della Curia Vescovile di Gorizia, nel 1975 venne acquistata dagli allora mezzadri e nel 1980 inizio l’avventura vinicola, prima coi due ettari attorno e poi man mano con acquisti di vigneti nelle colline che stanno dietro Capriva, fino ad arrivare ai 10 ettari di oggi. Vengono coltivate soprattutto viti a bacca bianca: Sauvignon, Pinot Bianco, Malvasia Istriana, Ribolla Gialla e Friulano, poco Merlot e poco Cabernet Franc. Per i vini bianchi vengono prodotti sia vini in purezza che lo stupendo uvaggio “Vecchie Vigne”, ricavato da uve con ceppi di oltre 40 anni, composto da Malvasia, Tocai Friulano e Ribolla Gialla e che esce sul mercato al 4° anno!!
Per i vini rossi solo un uvaggio chiamato “Val di Miez”, ed anche questo passa 18 mesi nel legno, poi altri 6 in acciaio e un annetto in bottiglia. Tra le 30 e le 40.000 le bottiglie prodotte ogni anno e le bottiglie sono molto belle: l’associazione Piccolo Collio le ha fatte fare con il marchio sul collo delle stesse e la loro forma, leggermente meno curvilinea, è elegante ed unica.
Tornando al vigneto e al rispetto delle tradizioni spieghiamo ora la terza parola:”ruspante”. Quando andiamo a parlare e vedere queste piccole aziende e cantine, ma anche quelle grandi sono molto interessanti, facciamo come le spugne: assorbiamo tutto quello che è possibile per cercare poi di restituirlo a chi ci legge; ecco ci è molto piaciuta la definizione di Marco Perco del suo vino.
“Esistono i polli industriali di allevamento, i polli biologici ed i polli di casa: i primi sono iper controllati e standardizzati nel gusto, i secondi sono sicuramente sani e genuini, ma solo il pollo di casa è ruspante e ti dà quel gusto unico e inimitabile: ecco il mio vino è così, ruspante”. Debbo dire che dalle parole ai fatti c’è continuità e contiguità: i vini sono davvero notevoli e molto piacevoli sia al naso che in bocca e sorprendenti per intensità, persistenza e ricchezza di bouquet. Piccola azienda, grande mercato: per un terzo locale friulano e veneto, un terzo tutta Italia grazie ad un distributore ramificato ed infine un terzo all’estero, grazie anche al passa parola e alle conoscenze; la crisi economica ed il calo dei consumi si avvertono ed essendo il vino un consumo voluttuario, ne soffre più di altri comparti, ma questo si supera con la passione e con il seguire il mercato più da vicino e, perché no, si supera anche grazie alle iniziative e alla promozione che Il Piccolo Collio fa ai suoi prodotti ed anche ai suoi associati.
La cantina è dotata anche di quattro appartamenti, per un alloggio agrituristico e che ospita sia turisti che gente che viene da queste parti a lavorare per brevi periodi; tutti dotati di salottino ed angolo cottura sono perfetti per piccole famiglie. I vigneti di “Roncus” sono prevalentemente vecchi, anche se la sostituzione graduale delle piante che soffrono o muoiono garantisce un ricambio lento e costante degli impianti; la caratteristica sua e quella di avere le coltivazioni in luoghi poco accessibili e sui pendi delle colline ancora naturali, o terrazzate dall’uomo e fa un po’ sorridere sentire che il nemico principale si chiama cinghiale.
Essere vicino ai boschi, ai tanti boschi della zona, rende unico il microclima, ma espone alle razzie di queste bestie che sono molto voraci e ultimamente si sono riprodotte in quantità: si spera in un deciso aumento dei salumi di cinghiale, ottimi con l’uvaggio rosso.
Autore: Livio Dal sito www.mondodelgusto.it
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